
Forse non tutti conoscono la pericoronite. Cos’è? Si tratta di una forte infiammazione che colpisce la gengiva nel momento in cui spunta un nuovo dente (cosiddetta eruzione dentale). È in particolare la fase acuta del processo infiammatorio e nella maggior parte dei casi riguarda i denti del giudizio, che si formano lungo l’arcata tra i 17 e i 24 anni.
Un disagio che provoca l’infiammazione della gengiva
I denti, nel momento in cui sono inclusi nell’osso, sono legati ad esso attraverso la radice. La corona (ovvero la parte superiore del dente) è avvolta in un sacco ripieno di liquido. Il sacco avvolge solo la corona all’interno dell’osso un pò come la placenta avvolge un bambino nel grembo della madre.
Quando per mancanza di spazio il dente erompe solo in parte, il sacco prima menzionato, detto sacco pericoronarico, si rompe e di conseguenza il resto della corona del dente, che si trova sotto la gengiva, non è più avvolto e protetto e forma come una grande tasca. I cibi liquidi e solidi possono ristagnare in tale tasca attorno alla corona dentale infiammando appunto la restante parte del sacco ormai rotto, creando una pericoronite.
Sintomi della pericoronite
I principali sintomi per riconoscere la pericoronite sono quelli della gengiva arrossata e gonfia, che dunque provoca dolore proprio a causa dell’infiammazione in atto. Il dolore, poi, aumenta se si è in fase di masticazione quando si mangia. E cosa peggiore, questa infiammazione provoca la produzione di pus, provocando anche la formazione di una fastidiosa alitosi.
I principali sintomi della pericoronite sono generalmente tre:
- Otalgia: sensazione di fastidio o dolore irradiato all’orecchio e a volte al collo;
- Disfagia: sensazione di fastidio o dolore quando si ingoia;
- Serramento: ridotta possibilità di articolare la mandibola a causa dello stato infiammatorio che fa contrarre e dunque stressa i muscoli interessati
Altri possibili sintomi sono:
- Guancia gonfia (edema) in corrispondenza del dente affetto da pericoronite
- Emicrania o cefalea;
- Aumento di volume dei linfonodi, abbastanza frequente in presenza di infiammazione, ma potenzialmente rivelatore di un’infezione più ampia
Evidenza di pus nell’area interessata dalla pericoronite
Febbre, da non sottovalutare perché può indicare un’espansione dell’infezione
Diagnosi e trattamento della pericoronite
Se si è in presenza dei sintomi descritto, il primo consiglio è quello di recarsi presso lo studio medico. A tal proposito, lo Studio dentistico Rega offre una consulenza professionale attraverso un’approfondita analisi del problema con i conseguenti rimedi da applicare per eliminare il disturbo verificatosi.
Se necessario, verrà effettuata una radiografia di controllo per avere un quadro completo sulla posizione, sulla forma complessiva e sullo stato di salute dei denti coinvolti in arcata. Per avere una diagnosi corretta, il dentista deve escludere patologie che presentano una sintomatologia vicina a quella della pericoronite, come la parodontite, una pulpite e altri dolori anche riflessi che possono essere determinati da problemi diversi a carico dell’articolazione della mandibola. È proprio per evitare di sbagliare la diagnosi che il dentista deve procedere con cautela, utilizzando tutti gli strumenti utili, oltre che la propria esperienza sul campo.
In caso di infiammazione contenuta, potrà bastare l’utilizzo di un collutorio specifico per gli stati infiammatori, tale da contrastare la proliferazione dei batteri. A tale scopo suggeriamo un collutorio a base di clorexidina, un efficace antisettico. Durante il periodo di trattamento, sarà importante mantenere una condotta disciplinata rispetto all’igiene orale domestica. Uno dei dispositivi fondamentali per cercare di pulire la zona a livello di un dente del giudizio è l’idropulsore. Infatti quest’ultimo permette di pulire la porzione del dente inclusa eliminando possibili residui alimentari ed eventualmente residui di placca che spesso possono essere la causa dell’infezione.
In alternativa altri rimedi per la gengivite
In caso il dolore sia molto intenso, si suggerisce l’assunzione (sotto prescrizione) di antidolorifici a base di paracetamolo, ketoprofene o ibuprofene, a seconda dei casi o di eventuali allergie. Non viene escluso l’utilizzo di antibiotici per ridurre la carica batterica e con essa i sintomi più fastidiosi, ma ovviamente deve essere il tuo dentista a fornire questa indicazione, non le parole che trovi su questa pagina web.
Nei casi più gravi e fuori controllo, si procede chirurgicamente per asportare la parte di gengiva oggetto dell’infiammazione oppure a seconda del quadro clinico, estrarre il dente del giudizio che non ha modo di erompere nel modo corretto.
In alcuni casi, infine, si procede prima ad estrarre il dente del giudizio superiore, soprattutto nel caso in cui quest’ultimo letteralmente mastica la gengiva del dente del giudizio inferiore parzialmente incluso. Rimuovendo il dente superiore è possibile migliorare molto lo stato infiammatorio dei tessuti attorno all’ottavo inferiore, che si potrà quindi estrarre in uno stato di elezione (cioè con una gengiva più sana). Questo renderà i postumi dell’estrazione molto più semplici.
Per una consulenza professionale su questa, come su altre problematiche dell’igiene orale e non solo, non esitare a recarti presso lo Studio Dentistico Rega, con sede a Baronissi (SALERNO).