
Un diffuso disturbo che genera un disagio nel momento in cui si manifesta, provocando anche dolorosi fastidi alla bocca. Si tratta delle carie, che tecnicamente sono un’infezione dentale a decorso estremamente lento, innescata dall’attacco di alcuni microorganismi che popolano il cavo orale. Come curarle? Le otturazioni rappresentano il principale rimedio per la cura delle carie. Nel corso del tempo c’è stata una evoluzione nelle tecniche di otturazioni. Vediamo quali.
Otturazioni bianche e nere: le differenze
L’otturazione scura o “piombatura” è in realtà l’amalgama d’argento, mentre i materiali bianchi sono delle resine composite, detti in gergo compositi.
I compositi permettono di eseguire una cura del dente che consente di replicare identicamente il colore e addirittura le sfumature e le opalescenze del dente da ricostruire grazie alla possibilità di utilizzo di materiali differenti.
L’amalgama d’argento ha invece un colore grigio scuro/nerastro decisamente antiestetico e con il tempo rischia di scurire anche la superficie del dente su cui si trova.
Questa è anche la ragione per la quale i compositi riescono a fornire una correzione estetica, soprattutto dei denti frontali, che riesce a soddisfare le esigenze della maggior parte dei clienti, eliminando inestetismi e favorendo la conservazione del proprio “patrimonio” orale.
Vantaggi delle otturazioni bianche
Un vantaggio dei compositi è rappresentato dal fatto che possono essere incollati al dente anche senza una forma ritentiva della cavità. Una soluzione che favorisce molto la conservazione del dente sano in fase di rimozione della carie.
L’amalgama infatti non aderisce chimicamente al dente ma è soltanto incastrata nella struttura dentale residua e resta in sede solamente se vengono preparate cavità particolari, più larghe alla base e meno in superficie.
Proprio a causa di questa mancanza di adesione chimica, fa si che questa nel tempo tenda a subire un fenomeno di infiltrazione da parte dei batteri cariogeni, per cui non è infrequente che si sviluppino delle carie al di sotto di questi restauri.
I compositi invece aderiscono al dente anche a livello chimico, si formano quindi fortissimi legami tra ricostruzione e dente residuo proprio perchè le resine composite infiltrano le microstrutture del dente, creando una microritenzione indispensabile per le ricostruzioni fatte con questo materiale.
Il timore del rilascio di mercurio: un tabù da sfatare
Niente paura. L’amalgama delle otturazioni scure è in forma rigida e questo aspetto favorisce l’assenza di rilascio del mercurio. L’amalgama infatti non aderisce chimicamente al dente ma è soltanto incastrata nella struttura dentale residua e resta in sede solamente se vengono preparate cavità particolari, più larghe alla base e meno in superficie.
Per ulteriori informazioni e consigli, non esitate a rivolgervi allo Studio Medico Dentistico Rega di Baronissi (SALERNO).