Tra le infiammazioni che colpiscono denti e gengive, uno dei disturbi più frequenti è la piorrea, conosciuta anche come “parodontite” o ancora malattia gengivale avanzata.

Il termine “piorrea” con riferimento alla malattia parodontale nel suo complesso si utilizza principalmente per indicare lo stadio finale della parodontite, che può portare alla caduta di uno o più denti.

La parodontite, invece, è più in generale una infiammazione che colpisce tutto ciò che sta intorno alla radice del dente e che, può provocare la perdita del dente. Le cause principali della piorrea includono:

  • La placca batterica;
  • Una dieta poco equilibrata;
  • Il fumo di sigaretta;
  • La predisposizione genetica;
  • Condizioni mediche, come il diabete.

Se trascurata, questa malattia può portare a gravi danni alle gengive e alla mascella, oltre alla possibile perdita dei denti.

Che cos’è la piorrea

La parola “piorrea” deriva dal greco (pio e rea) e letteralmente indica lo “scolo di pus”.

Nel dettaglio, il termine piorrea si riferisce al momento terminale della vita di un dente durante il quale si verificano tre situazioni contemporanee:

– la fuoriuscita di abbondante sangue e pus dal parodonto;

– la mobilità del dente:

– l’incapacità di svolgere la sua funzione masticatoria.

Tale condizione è generalmente il risultato di una parodontite trascurata e non trattata tempestivamente.

Parliamo del suo stadio iniziale, la parodontite causa una perdita di attacco clinico e una perdita ossea che non intacca direttamente la radice del dente, ma rimane circoscritta alla parte più coronale. A questo livello della malattia parodontale si può agire con una risoluzione del problema senza intervenire chirurgicamente. Per questo, individuare cause e sintomi della piorrea dallo stadio iniziale della parodontite, prima che degeneri in piorrea – con la giusta diagnosi. Attraverso visite periodiche (come suggeriamo sempre noi dello Studio Medico Dentistico Rega), si possono monitorare gli episodi di sanguinamento delle gengive ed evitare che si arrivi alla mobilità dei denti fino alla loro perdita.

Ovviamente se il disturbo non viene trattato adeguatamente, tale condizione porta a una infiammazione cronica del parodonto, ossia di tutti quegli elementi che stanno intorno alle radici dei denti, e gengive, il legamento parodontale, gli alveoli e tutto l’apparato osseo.

La piorrea è una patologia infiammatoria capace di distruggere totalmente l’apparato di sostegno dei denti formato dalla gengiva, dall’osso, dal cemento radicolare e dalle fibre elastiche di collegamento. Ecco perché oggi si preferisce parlare di malattia parodontale, parodontite o parodontopatia.

Per definizione la parodontite è una malattia ad eziologia batterica e a patogenesi infiammatoria.

È generata da batteri e si manifesta con tutti i sintomi tipici di un’infiammazione, tra cui il sanguinamento delle gengive. Il punto di partenza sia in termini di cura che di prevenzione è il controllo della placca batterica e degli accumuli di tartaro.

Non da meno, è importante sapere che la piorrea può colpire anche i denti dei bambini. Solitamente si mostra nell’età pediatrica e può nasce a causa di situazioni anatomiche particolari che agevolano la perdita di gengiva.

Cause della piorrea

Le cause che provocano l’infiammazione del parodonto sono numerose.

Oltre a comportamenti e abitudini scorretti di cattiva igiene orale, si potrebbero verificare anche casi di predisposizioni genetiche e fattori che possono accelerare il processo di infiammazione portando alla produzione della malattia in questione.

La prima e più frequente causa della piorrea è senza dubbio una scorretta e non accurata pulizia del cavo orale.

Mettere in pratica poche semplici regole di igiene è senza alcun dubbio il primo passo, prendersi cura della propria bocca aiuterà ad evitare molti disturbi del cavo orale.

L’utilizzo dello spazzolino e filo interdentale – insieme a trattamento di rimozione del tartaro, sono fondamentali per mantenere la bocca in salute sia da bambini che da adulti.

In assenza di ciò, i germi iniziano ad accumularsi sulla superficie dei denti, con una conseguente formazione di placca che pian piano si trasforma in tartaro. Le tossine e gli enzimi prodotti da questi batteri penetrano nelle gengive innescando un processo infiammatorio che produce dolore.

Oltre al dolore, le gengive appaiono gonfie e arrossate, e tenderanno al sanguinamento con il minimo sfioramento.

Se l’infiammazione continua a procedere e acuirsi, si assiste quindi a quella che in parodontologia viene indicata come una lenta retrazione gengivale, con la formazione delle cosiddette tasche.

Successivamente anche l’osso viene aggredito, così si formano i primi ascessi locali, i denti iniziano a vacillare mentre le tasche diventano sempre più profonde portando fino alla caduta spontanea del dente.

Nei casi in cui viene intaccato l’osso alveolare, si parla di piorrea alveolare che implica uno scolo di pus dall’alveolo e alterazioni nell’apparato che fissa il dente all’osso stesso.

In sintesi, le cause principali della piorrea sono le seguenti:

  • Poca igiene orale;
  • Accumulo di placca e tartaro;
  • Gengiviti e carie trascurate o mal curate;
  • Fumo e alcol;
  • Interventi di implantologia inadeguati: otturazioni, protesi, corone, ponti;
  • Affollamento e mal posizionamento dei denti.

Come curare la piorrea

Per curare e risolvere le problematiche causate dalla piorrea oggi si può intervenire con successo tramite interventi di chirurgia plastica parodontale.

E’ possibile ricostruire la gengiva mediante innesti, rigenerando l’osso con membrane di goretex o, nei casi irrecuperabili, impiantando nuovi denti su delle viti al titanio fissate nell’osso e ritrovando così il sorriso.

I rimedi per la piorrea iniziano con un sondaggio parodontale, per diagnosticare il grado di sanguinamento e di retrazione delle gengive e l’entità delle tasche paradontali, nonché la perdita di supporto dei denti.

In alcuni casi, sarà necessario che il paziente si sottoponga ad una serie di radiografie per valutare lo stato di salute dell’osso residuo e test su campioni di placca per rilevare il tipo di batteri che hanno causato l’infiammazione.

Generalmente la piorrea è curabile anche nelle forme più avanzate.

L’importante è che la terapia inizi prima che la piorrea diventi espulsiva e provochi la caduta dei denti, la malattia parodontale è molto comune e interessa circa 3 adulti su 4, nel corso della vita.

I nostri consigli come Studio Medico Dentistico Rega con sede a Baronissi (SA), sono chiari:

prevenzione contro la placca batterica attraverso una cura orale quotidiana.

Una corretta pulizia dei denti, supportata da una visita odontoiatrica di controllo ogni 6 mesi e da una seduta di pulizia professionale almeno una volta l’anno, è il giusto passo verso un sorriso senza problema.

Articoli Correlati